Le adozioni a distanza rappresentano la prima formula attraverso cui L’Altra Città nel Mondo ha intrapreso il suo cammino al fianco delle missioni di Ithanga e Madaplathuruth.
Sostenere un bambino a distanza significa aiutarlo a crescere e a studiare ma anche aiutare l’intera famiglia nei bisogni e nelle necessità che si trova ad affrontare.
In questi anni, grazie al contributo di tante famiglie grossetane, l’associazione ha seguito oltre 500 adozioni prima in India e poi in Kenya.
Per le adozioni a distanza in Kenya il costo annuo è 300 euro.
Per le adozioni a distanza in India il costo annuo è 200 euro.
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Il senso dell’adozione a distanza
Un’adozione a distanza tecnicamente consiste in una certa somma di denaro che viene gestita per i bisogni dei bambini e delle loro famiglie in aree povere. Con quei soldi si acquistano i materiali didattici, qualche volta si paga la retta della scuola o del doposcuola o i pasti che vengono garantiti; ma permettono anche di acquistare vestiti, farmaci o pagare le visite mediche necessarie. Sono piccole somme in genere ma che nei Paesi poveri hanno un impatto enorme nella vita delle famiglie e permettono di superare momenti critici e soprattutto garantire ai bambini di andare a scuola.
Ma l’adozione a distanza non è solo questo; nelle missioni di Madaplathuruth e Ithanga permettono anche di entrare in contatto con le famiglie, dare loro sostegno e incoraggiamento. Entrare nelle loro vite con leggerezza, risolvendo problemi senza creare dipendenza, costruendo relazioni, le stesse che i volontari quando vanno in quei luoghi hanno modo di vivere e conoscere.
L’adozione a distanza permette di sostenere i sogni dei bambini, spingerli a non mollare, tenere alte le motivazioni e convincerli che possono scegliere, che la vita può essere costruita.
Queste tre piccole storie si riferiscono ad adozioni a distanza che, a distanza di tanti anni, mostrano risultati che vogliamo condividere.
Sono tre storie a lieto fine, come molte altre, ma soprattutto sono storie di riscatto attraverso lo studio, a testimoniare come sia ancora la scuola il più formidabile veicolo di sviluppo umano e di uguaglianza.
Jobi Kalathil
Jobi fu adottato a distanza quando aveva 8 anni; era orfano del padre, con due fratelli più grandi e la mamma che non aveva un lavoro. Un ragazzo timido che abbiamo incontrato tante volte nei nostri viaggi. Il suo sogno era diventare infermiere, una professione importante in India e ben remunerata, spesso inaccessibile per i bambini più poveri. Jobi ha colto l’opportunità: ha studiato sempre con entusiasmo, è diventato infermiere generico, è andato a lavorare negli Emirati Arabi, è tornato per continuare a studiare ed è diventato infermiere professionale.
Manakkil Sindu
Sindu è stata adottata a distanza all’età di 8 anni; il padre aveva abbandonato lei e la sorellina, la mamma non aveva un lavoro e per poter andare avanti erano tornati a vivere con i nonni. La feroce determinazione nello studio l’ha accompagnata in tutto il percorso scolastico, fino a scegliere una scuola come tecnico sanitario. Oggi lavora, si è sposata ed è indipendente.
Thacheril Athira
Athira è stata adottata a distanza all’età di 5 anni; babbo alcolista, la mamma che faceva umili lavori saltuari di pulizia e due fratelli a condividere una vita difficile. La sua capacità di studio straordinaria l’ha portata ad avere sempre ottimi risultati e conseguire borse di studio per continuare con l’Università. Oggi studia giurisprudenza al secondo anno, ma il suo sogno non si ferma qua; vuole diventare giudice.