Corriere della Maremma "L'Altra Città comprende…"

CORRIERE DELLA MAREMMA – 05/11/2009

“L’Altra città”comprende 11 associazioni per un totale di 418 soci, 143 volontari, 113 dipendenti e oltre 4,3 milioni di euro di fatturato Sempre al fianco di chi ha bisogno

#Danila Ansaldi GROSSETO – La società cambia e si evolve, determinando nuove esigenze da parte della popolazione. Se a ciò si aggiunge una crisi che non risparmia alcun settore, ecco che aumentano i bisogni e le persone in difficoltà. Sono sempre di più, ad esempio, le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e crescono anche gli sfratti. E’ il quadro tracciato da don Enzo Capitani, presidente dell’associazione “L’Altra città”, onlus nata nel 1996 e i cui soci sono organizzazioni di volontariato, fondazioni e cooperative sociali della provincia. Attualmente comprende 11 associazioni per un totale di 418 soci, 143 volontari, 113 dipendenti e oltre 4,3 milioni di euro di fatturato aggregato. Tra le numerose attività svolte, la più richiesta è quella relativa al microcredito, grazie alla collaborazione con la Banca di credito cooperativo della Maremma. Nel 2008, rispetto all’anno precedente, è raddoppiato da 10 a 20 il numero di coloro che hanno ottenuto un prestito ed è aumentato di oltre l’80% il valore dei finanziamenti erogati, passati da 22.500 euro a quasi 42mila. Il progetto ha preso vita nel 2005: se ne occupano sei volontari, con il compito di istruire pratiche per piccole somme, fino a un massimo di 2500 euro, destinate a persone in situazioni economiche di estrema fragilità. Tali prestiti vengono accordati ad un tasso di interesse minimo e con una rateizzazione lunga, fino a 36 mesi.

“L’idea – spiega don Enzo Capitani – è quella di offrire a chi è comunque in grado di garantire la restituzione del denaro una forma più facile di accesso al credito. Pagare la caparra per l’affitto di una casa, i libri di scuola per i figli o riparare l’auto per andare al lavoro sono interventi che aiutano le famiglie ad affrontare difficoltà altrimenti insuperabili e a non cadere nella trappola dell’usura. Tuttavia, le richieste sono tante e non tutte possono essere accolte”. “L’Altra città” si occupa di sviluppare metodologie e servizi nell’ambito del lavoro sociale e culturale, così da diffondere competenze e strumenti, affinché gli individui acquistino una maggiore capacità di controllo dei propri obiettivi e delle proprie risorse. Tutti i soci condividono i valori di solidarietà, partecipazione, intesa sia come condivisione di idee, che come sentire insieme, creatività, democrazia e autonomia, necessaria nell’ottica del bene comune. “Al centro di ogni processo – spiega don Enzo – viene messo il singolo individuo, la cui centralità si realizza attraverso la conoscenza e l’accettazione di sé, nella consapevolezza della propria e dell’altrui unicità e nella capacità di aumentare il proprio potere di scelta e di controllo sulla vita”. Sono tanti gli ambiti di intervento dell’associazione. Significativo è il lavoro con le scuole. In particolare, con l’Istituto professionale è stato firmato un protocollo di intesa per la realizzazione di percorsi di orientamento nelle classi dal primo all’ultimo anno, per un totale di 1700 studenti coinvolti. Un modo per essere a contatto con i giovani e le loro problematiche, aiutandoli a trovare la strada più adatta, anche per contrastare la dispersione scolastica. A favore dell’occupazione sono i corsi di formazione, per creare occasioni di impiego qualificato. C’è poi la dimensione politica con il supporto alle istituzioni pubbliche e agli operatori del terzo settore, prendendo parte ai dibattiti e ai tavoli di confronto su sviluppo economico, sociale e culturale. “L’Altra città”, inoltre, dirige due collane editoriali chiamate “Comunità e persone” pubblicata dalla casa editrice Erickson e “Educazione e ricerca sociale” della casa editrice Pensa multimedia. La prima si occupa di lavori di ricerca e di sviluppo di metodologie, si rivolge a educatori, insegnanti, responsabili di organizzazioni del terzo settore, amministratori pubblici e volontari. L’altra è dedicata ai resoconti dei progetti promossi dall’associazione o ai quali partecipa come partner e delle attività svolte, con lo scopo di dar conto dei risultati ottenuti. Lo scorso anno sono stati pubblicati otto nuovi libri. “Per questo e molto altro – conclude don Enzo Capitani – sono fondamentali i volontari, perché stando a contatto con le persone sono in grado di cogliere e anticipare bisogni emergenti”. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla sede dell’associazione in via Alfieri 11, telefonare al numero 0564-417973, mandare una e-mail all’indirizzo laltracitta@laltracitta.it o consultare il sito internet www.laltracitta.it.#

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