Modelli didattici e competenze

Modelli didattici e competenze Simone Giusti
L’Altra Città Per cominciare: un punto di vista
•1) nessuna azione didattica è neutra,
ciascuna azione rimanda a una teoria e
ad una visione del mondo;
•2) l’assenza di controllo sui propri
modelli didattici mette l’insegnante in
una condizione di impotenza ed è una
della cause che concorrono a rendere
scarsamente efficace il sistema
dell’istruzione.

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Un approccio narrativo all'educazione interculturale

S. Giusti, Un approccio narrativo all’educazione interculturale.
Estratto da: Le risorse interculturali della scuola, con un saggio di Dario Antiseri, Lecce, ed. Pensa, 2008
1/8 Un approccio narrativo all’educazione interculturale di Simone Giusti Lo stile narrativo adottato intende favorire la “produzione  di
senso” da parte del lettore e nello stesso tempo dare voce alle
cultura “altre” che fanno continuamente irruzione nel nostro
discorso, perché non possiamo conoscere noi stessi  se non
attraverso gli “altri”.
Giuseppe Mantovani, L’elefante invisibile 1. Pensiero narrativo e scienze umane In quest’ultimo quindicennio è cresciuto constantemente l’interesse per l’approccio narrativo in
ambito pedagogico-didattico e nello studio della comunicazione, alla cui origine possiamo collocare
almeno due fenomeni: 1) il ritorno alla narrazione nelle arti e nei media; 2) l’emergere progressivo
dell’interesse per la narrazione in tutti i settori delle scienze umane.

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Corriere della Maremma "L'Altra Città comprende…"

CORRIERE DELLA MAREMMA – 05/11/2009

“L’Altra città”comprende 11 associazioni per un totale di 418 soci, 143 volontari, 113 dipendenti e oltre 4,3 milioni di euro di fatturato Sempre al fianco di chi ha bisogno

#Danila Ansaldi GROSSETO – La società cambia e si evolve, determinando nuove esigenze da parte della popolazione. Se a ciò si aggiunge una crisi che non risparmia alcun settore, ecco che aumentano i bisogni e le persone in difficoltà. Sono sempre di più, ad esempio, le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e crescono anche gli sfratti. E’ il quadro tracciato da don Enzo Capitani, presidente dell’associazione “L’Altra città”, onlus nata nel 1996 e i cui soci sono organizzazioni di volontariato, fondazioni e cooperative sociali della provincia. Attualmente comprende 11 associazioni per un totale di 418 soci, 143 volontari, 113 dipendenti e oltre 4,3 milioni di euro di fatturato aggregato. Tra le numerose attività svolte, la più richiesta è quella relativa al microcredito, grazie alla collaborazione con la Banca di credito cooperativo della Maremma. Nel 2008, rispetto all’anno precedente, è raddoppiato da 10 a 20 il numero di coloro che hanno ottenuto un prestito ed è aumentato di oltre l’80% il valore dei finanziamenti erogati, passati da 22.500 euro a quasi 42mila. Il progetto ha preso vita nel 2005: se ne occupano sei volontari, con il compito di istruire pratiche per piccole somme, fino a un massimo di 2500 euro, destinate a persone in situazioni economiche di estrema fragilità. Tali prestiti vengono accordati ad un tasso di interesse minimo e con una rateizzazione lunga, fino a 36 mesi.

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