Un'animatrice speciale. Intervista a Barbara Di Natali

Dopo aver frequentato con successo il corso per Animatore socioeducativo, Barbara Di Natali ha iniziato a lavorare per l’associazione L’Altra Città e per i suoi soci. L’abbiamo incontrata per conoscere meglio il suo lavoro e il suo punto di vista sull’attività di volontariato. – Qual è stato il percorso che ti ha portato all’Associazione L’Altra Città?
Ho frequentato il corso di Animatore socioeducativo dell’agenzia formativa dell’associazione L’Altra Città nel 2015, e posso dire di essere arrivata qui perché sentivo di voler “ufficializzare” una propensione per la dimensione sociale e per l’aiuto all’altro. In questa direzione vanno per esempio il tirocinio fatto a contatto con gli immigrati, in una struttura di accoglienza per donne gestita dalla Cooperativa Solidarietà è Crescita. – Di cosa ti stai occupando in questo momento?
Sto lavorando con i ragazzi immigrati ospiti delle strutture di accoglienza della Cooperativa, in un paio di progetti. Uno, in svolgimento già da due mesi, riguarda un laboratorio di falegnameria, dove siamo affiancati da una figura professionale. Due ragazzi, che avevano già svolto quest’attività nel loro paese di origine, imparano a lavorare il legno. Il secondo è un laboratorio  lingua italiana e coinvolge una quindicina di ragazzi immigrati. Alcuni di loro oltre a frequentare i corsi interni alla struttura frequentano anche la scuola di italiano (il che implica una maggiore conoscenza della lingua da parte loro). Con loro cerco attraverso attività didattiche soft (canzoni, giochi…), di insegnare l’uso corretto della lingua con particolare attenzione alle formule utili nella conversazione quotidiana. Di recente sono stata impegnata anche in un altro progetto, concluso da poco e promosso dal CNA, un percorso di accompagnamento che ha comportato a visita a sei officine artigiane, così che i ragazzi hanno potuto vedere come vengono svolti questi lavori in Italia. Un altro progetto concluso è stato il volontariato con i ragazzi immigrati minorenni presso la casa di accoglienza.

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"Per una nuova Barbiana": incontro finale con i ragazzi e gli operatori

Il 9 giugno alle ore 17.30 presso la sala Mazzini 99 in via Mazzini 97, Mauro Papa, direttore di Clarisse Arte, presenta il lavoro finale dei ragazzi che hanno partecipato al progetto “Per una nuova Barbiana” dell’associazione AISE. Insieme a lui saranno gli operatori e artisti che hanno affiancato i ragazzi: Marco Milaneschi e Maria Francesca Lazzi, Cinzia Calussi e Edoardo Bernardini.
Il progetto “Per una nuova Barbiana” è presentato dalle associazioni: AISE (Associazione Insegnanti Solidarietà Educativa), ABC Onlus, Querce di Mamre Onlus nasce sulla scia del modello pedagogico di Lorenzo Milani. Il progetto si rivolge ai ragazzi iscritti all’ultimo anno della Scuola Secondaria di Primo Grado e al biennio della Scuola Secondaria di Secondo Grado che presentano Bisogni Educativi Speciali.
Il gruppo di associazioni proponente ha creato un ambiente di apprendimento multimediale pomeridiano in grado di rendere gli studenti maggiormente competenti nelle discipline scolastiche, nei rapporti sociali, nell’organizzazione e nella gestione della quotidianità e di conseguenza aumentare il loro rendimento e la loro partecipazione scolastica.

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Ricordi di Dino Campana. Poeta. Pazzo. Una serata di poesia e solidarietà

Un vibrante Vinicio Marchioni è Dino Campana, uomo prima che poeta, nella sua più lunga ora di vita, forse l’ultima, al termine di un lungo soggiorno in manicomio. L’autore più amato da Carmelo Bene narra la sua vita, le incredibili avventure, la genesi della sua poesia e il tempestoso rapporto sentimentale con la poetessa Sibilla Aleramo, qui incarnata da Milena Mancini.  Avvolti dalle musiche di Ruben Rigillo per dire a tutti che solo la poesia salverà il mondo. Diretto e interpretato da Vinicio MARCHIONI Con Milena Mancini e Ruben Rigillo. I proventi della serata verranno destinati al Progetto India nel Villaggio di Madaplathuruth (Kerala) dove da 15 anni i volontari dell’associazione L’Altra Città Nel Mondo operano con le adozioni a distanza, l’assistenza ai disabili, la costruzione di case. L’Opera è interamente devoluta dagli Attori a sostegno di tale progetto.

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Questo non è un congedo – Lettera aperta del presidente

Pubblichiamo la lettera aperta con la quale Simone Giusti, presidente dell’Associazione L’Altra Città, nell’augurare buona fortuna al futuro gruppo dirigente annuncia a tutti i soci, ai volontari, agli operatori, agli amici e sostenitori de L’Altra Città una notizia significativa, la propria decisione di candidarsi alla carica di consigliere comunale della città di Grosseto.
Ai soci, ai volontari, agli amici e alle amiche dell’associazione L’Altra Città Cari, care,
come molti di voi sanno sono approdato all’Altra Città nel 1999, al mio ritorno a Grosseto, per riprendere un’attività di volontariato intrapresa nel 1985 con il nascente Centro di Solidarietà (Ce.I.S., uno dei soci fondatori dell’Altra Città). Si è trattato dapprima  di un incontro tra vecchi amici, che si è trasformato rapidamente in un progetto culturale fondato sull’idea che in certi luoghi, nei margini e nelle periferie delle nazioni e delle città, possano prendere forma idee, strumenti e competenze in grado di produrre cambiamenti significativi nel tessuto sociale e nell’immaginario delle persone. Nel 2003, insieme a Andrea Caldelli e poi con Anna Lisa Fumi, Fabio Corti e Fabio Sciarretta, a cui si è aggiunta poi Sara Pellegrini (ma molti sono coloro che ci hanno accompagnato per alcuni tratti di strada e che ancora oggi ci sono vicini), abbiamo creato l’agenzia formativa, che ho diretto fino al 2008 e che oggi è un punto di riferimento sicuro per chiunque si occupi di formazione professionale e di orientamento nella nostra città. Poi è nato il settore Ricerca e Sviluppo, che ancora seguo personalmente insieme ad altri ricercatori e studiosi di varie parti d’Italia. Abbiamo realizzato molti convegni, tra cui ricordo solo le varie edizioni di “Le storie siamo noi”, collane editoriali con editori di grande prestigio come Erikson, Liguori, Pensa, e poi ricerche, articoli, pubblicazioni.

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Se i migrantes aiutano gli altri: volontari alla mensa della Caritas

 

Questo il titolo di un bell’articolo di Alberto Celata apparso su «La Nazione» di sabato 7 maggio, a proposito del progetto portato avanti congiuntamente da Caritas e Solidarietà è Crescita: quello di cambiare in maniera diametrale la maniera di percepire la “questione migranti”, nella visione della comunità di arrivo, e prima ancora in quella che loro hanno di se stessi. Parliamo ancora di integrazione, della difficoltà di fare fronte a un fenomeno complesso e composto di molte sfaccettature. È indubbio che l’opinione pubblica sia abituata a considerare il flusso e l’inserimento dei “migrantes” nella società come un fatto problematico, ma è altrettanto legittimo provare a visualizzare il fenomeno dal punto di vista dei suoi protagonisti: disorientamento, difficoltà a rimettere assieme le fila di un discorso organico sulla propria vita sono realtà purtroppo estremamente diffuse.

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