Emergenza "casa": i servizi di accoglienza alloggiativa de L'Altra Città

A cura dell’Associazione Le Querce di Mamre

I recenti episodi di cronaca hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica, se mai ce ne fosse stato bisogno, la questione dell’emergenza abitativa. Negli ultimi dodici mesi, a seguito della crisi economica che ha colpito principalmente il settore edile (che finora ha calmierato il tasso di disoccupazione provinciale, assorbendo manodopera immigrata e non), sono quadruplicati i casi di sfratto esecutivo e di conseguenza si è creato uno stato di tensione alimentato da un lato, dal disagio manifestato da coloro che trovatisi per strada hanno deciso di rivendicare i propri diritti di cittadinanza (in primo luogo il diritto alla casa), dall’altro, dalla difficoltà da parte degli enti pubblici di trovare soluzioni efficaci ad una fenomeno in costante crescita.
Preso atto che il problema non può essere risolto dalle sole strutture pubbliche (l’emergenza abitativa locale è ormai al collasso e le limitate risorse a disposizione non vengono sempre impiegate in maniera efficace), è necessario pertanto ragionare in un’ottica che non sia quella meramente emergenziale quanto piuttosto avviare un’interlocuzione paritaria tra pubblico e privato sociale con l’obiettivo di programmare interventi sulla base delle risorse presenti sul territorio (siano esse pubbliche che del privato sociale). In tal senso, l’associazione L’Altra Città attraverso la fondazione L’Altra Città e l’associazione Le Querce di Mamre Onlus offre il proprio contributo in termini di offerta alloggiativa rispetto a due target bene definiti.

Nello specifico, l’associazione Le Querce di Mamre Onlus gestisce in collaborazione con la parrocchia del Cottolengo e con il COeSO-SdS ormai da 5 anni il piccolo centro di accoglienza notturna situato presso la parrocchia stessa allo scopo di dare ospitalità a persone che si trovano temporaneamente o permanentemente prive di alloggio; la Fondazione L’Altra Città invece dallo scorso anno mette a disposizione due abitazioni in città al fine di favorire percorsi di fuoriuscita dal disagio di famiglie con minori. La gestione delle strutture è affidata prevalentemente a volontari dell’associazione; a livello di costi, per il centro di accoglienza notturna si stima una somma annuale di 600,00€, mentre per le due abitazioni vengono sostenute spese mensili per un totale di 400,00€ ciascuna (tra affitto e utenze varie).

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