Anime sospese, un libro sulle voci dei migranti
Racchiudere in un libro i pensieri, le voci, le esperienze di chi molto spesso ha difficoltà ad essere ascoltato: sia perché vive in situazioni borderline, sia perché nella maggior parte dei casi non padroneggia a sufficienza una lingua diversa dalla sua. Chi sono queste persone, cui Clelia Pettini, giornalista e autrice, decide di dedicare il libro Anime sospese (Effigi, 2016)?
Parliamo di migranti, una categoria di persone sulla quale ricade molta attenzione ultimamente, proprio perché rappresenta una delle più urgenti problematiche che la nostra epoca si trova a far fronte: concetti come quello di accoglienza, di integrazione, di coesistenza tra culture, e prima ancora di solidarietà – nel senso vero e proprio di aiuto materiale – muovono alla riflessione e alla ricerca di soluzioni un grande numero di persone e di associazioni.
Il fenomeno migratorio che stiamo vivendo è complesso, e destinato a modificare profondamente la nostra idea del mondo: Clelia Pettini raccoglie nel suo libro le voci e le testimonianze di alcuni dei protagonisti di questa storia, raccontando fatti, ricordi, esperienze che ci portano a interrogarci sulle luci e le ombre di un modello di accoglienza che sta ancora sperimentando le proprie possibilità.