A cura di Fabio Sciarretta
Il 30 giugno scorso è terminato il finanziamento a sostegno del progetto “R3: Recupero, Risparmio e Rispetto” promosso e realizzato dall’associazione Le Querce di Mamre Onlus e finanziato dal CESVOT – Centro Servizi VOlontariato Toscano nell’ambito del bando Percorsi di Innovazione 2008. Il progetto che si basa sul principio del recupero e della redistribuzione di prodotti non più commercializzabili e pertanto scartati dalla grande distribuzione ha aiutato negli ultimi 15 mesi complessivamente 29 famiglie (di cui 20 ancora in carico al momento in cui viene scritto il presente articolo) ad affrontare situazioni di vulnerabilità economica o povertà conclamata attraverso un supporto in termini di integrazione alla spesa alimentare familiare.
Le famiglie sostenute in questo anno e mezzo risultano composte da una media di 3,5 persone (la famiglia più numerosa è composta da 7) con figli di età compresa tra gli 9 mesi ed i 23 anni. Si tratta nella maggior parte dei casi di situazioni dove i genitori non lavorano (o lavorano saltuariamente in nero) o dove, se almeno uno dei due lavora, lo stipendio non è sufficiente per il sostentamento della famiglia perché devono sostenere la spesa mensile dell’affitto o devono far fronte ai debiti accumulati precedentemente (soprattutto bollette arretrate). Spesso il padre che ha perso lavoro non può contare neanche sulla disoccupazione perché impiegato in nero o con contratti “particolari” (praticamente nulli). Alcune situazioni sono prossime allo sfratto, altre vivono in case del Comune con affitto minimo (praticamente simbolico).
Continua a leggere “R3: avviata la gestione delle attività progettuali con l’esclusivo apporto di risorse umane volontarie”
A cura dell’Associazione Le Querce di Mamre
I recenti episodi di cronaca hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica, se mai ce ne fosse stato bisogno, la questione dell’emergenza abitativa. Negli ultimi dodici mesi, a seguito della crisi economica che ha colpito principalmente il settore edile (che finora ha calmierato il tasso di disoccupazione provinciale, assorbendo manodopera immigrata e non), sono quadruplicati i casi di sfratto esecutivo e di conseguenza si è creato uno stato di tensione alimentato da un lato, dal disagio manifestato da coloro che trovatisi per strada hanno deciso di rivendicare i propri diritti di cittadinanza (in primo luogo il diritto alla casa), dall’altro, dalla difficoltà da parte degli enti pubblici di trovare soluzioni efficaci ad una fenomeno in costante crescita.
Preso atto che il problema non può essere risolto dalle sole strutture pubbliche (l’emergenza abitativa locale è ormai al collasso e le limitate risorse a disposizione non vengono sempre impiegate in maniera efficace), è necessario pertanto ragionare in un’ottica che non sia quella meramente emergenziale quanto piuttosto avviare un’interlocuzione paritaria tra pubblico e privato sociale con l’obiettivo di programmare interventi sulla base delle risorse presenti sul territorio (siano esse pubbliche che del privato sociale). In tal senso, l’associazione L’Altra Città attraverso la fondazione L’Altra Città e l’associazione Le Querce di Mamre Onlus offre il proprio contributo in termini di offerta alloggiativa rispetto a due target bene definiti.
Continua a leggere “Emergenza "casa": i servizi di accoglienza alloggiativa de L'Altra Città”
A cura di Fabio Sciarretta
In risposta all’articolo “Famiglie e criticità sociale” di Enzo Capitani parla il presidente dell’Associazione “Le Querce di Mamre”.
Caro Enzo,
nell’organizzare la mia risposta parto dalla famiglia che a mio modo di vedere rappresenta l’unità minima di una comunità, spazio territoriale e relazionale all’interno del quale dovrebbero svilupparsi e realizzarsi nuove idee di convivenza civile. Perché senza una dimensione comunitaria non è fattibile, in questo momento storico, pensare di risollevare la situazione a livello socio-economico. Pertanto, in primo luogo occorre maggior coesione e partecipazione a livello comunitario, dove per comunità intendo sia i soggetti privati (famiglie, singoli individui e aziende), sia i soggetti pubblici, segnatamente quelli che si occupano del sistema di supporto socio-economico.
La questione è che nella società individualistica, nessuno si rende conto di essere responsabile del disagio degli altri (non preoccuparmi dell’altro e dei suoi problemi perché distanti da me, mi rende corresponsabile del suo destino e forse anche del mio in futuro). L’obiettivo primario è dunque di ritrovare la solidarietà verso gli altri come è sempre avvenuto durante le grandi calamità (guerre, catastrofi naturali, ecc.). La solidarietà è il collante che dà forma alla comunità.
Continua a leggere “Risponde il presidente dell'Associazione Le Querce di Mamre”
La nostra costituzione dedica alla famiglia una serie di articoli tra loro strettamente connessi con i quali i nostri costituenti intesero riconoscere la famiglia come realtà originaria e primigenia rispetto allo stato, mettendone inoltre in risalto le fondamentali e peculiari funzioni per lo sviluppo della persona, che in essa trova un contesto di reciproca solidarietà tra più generazioni.
La famiglia a tutt’ oggi, oltre ad esercitare numerose funzioni di utilità pubblica garantisce alla società la sua continuità in quanto luogo dove, oltre all’educazione, la persona apprende l’importanza della collaborazione e della solidarietà sviluppando le proprie capacità relazionali, legami di fiducia e di reciprocità.
Recentemente per questo è stata anche definita capitale sociale primario, per il suo contributo cruciale alla formazione del capitale sociale secondario, che si costituisce cioè in un secondo tempo, grazie alle reti di relazioni associative nella comunità:
è in famiglia infatti che si impara ad aspirare all’unità, a promuovere relazione, con la forza dell’accoglienza e la difesa dell’ individualità, nel riconoscimento delle fragilità e specificità della persona.
Nel periodo di crisi politica, economica e culturale che stiamo attraversando si rafforzano le paure, la sfiducia con conseguenti conflitti che portano alla disgregazione del tessuto sociale.
Continua a leggere “Famiglie e criticità sociale”